Perchè il codename è importante
“Virtualmente” faccio questo mestiere da quando avevo 12 anni; da quando I miei genitori (forse per impedirmi di fare danni peggiori) mi hanno comprato il primo PC 128 Olivetti. Fin di primissimi programmini (cavolate, niente di più) mi sono sempre divertito a dare dei nomi che potessero servire per identificarli rapidamente.
Quando ho iniziato a farmi pagare per fare questo lavoro, ho capito quanto dare un nome ad un progetto fosse importante; sia per cliente che per il fornitore, era molto semplice identificare univocamente il sistema che era stato realizzato, differenziandolo dagli altri.
La necessità è certamente più sentita in aziende come la mia, dove nuovi progetti nascono di frequente, e dove spesso capita che gli argomenti trattati siano i medesimi e I flussi funzionali completamente diversi.
Ogni tanto chiama qualche cliente dicendo: “Buongiorno, chiamo per il software di gestione delle paghe.” (o della “formazione”, o dei “budget”); chiaramente ne avete sviluppati 3 o 4 che trattano quell’argomento, e magari sono relativi a diversi clienti. E qui parte la partita a “Indovina chi?” (o meglio, a “Indovina cosa?”) per identificare il software e poi passare il riferimento tecnico giusto.
Perchè allora non avvalersi delle esperienze fatte da centinaia, migliaia di nostri colleghi sparsi per il mondo che hanno adottato il trucco dei “codename” per identificare un progetto?
I requisiti di un “codename” devono essere semplici: un nome breve (solitamente sotto I 10 caratteri), semplice da ricordare, semplice da scrivere (altrimenti poi si comincia con “ma si scrive con la ‘k’ o con il ‘ch’?”) e se possibile avere qualche nesso con il sistema stesso (anche se questo ultimo requisito non è essenziale).
Si può prendere spunto un po’ da tutto. Microsoft, per esempio, ultimamente prende spunto per i codename dei suoi prodotti dalle città, Apple dal mondo animale; spessissimo si ricorre alla mitologia…insomma: usate la fantasia.
E’ buona regola condividere poi il codename con i nostri clienti, in modo che le chiamate che arrivano in ufficio siano del tipo: “Chiamo per Chimera…”. Tre secondi e si è risolto tutto!
In .NET poi, così come in Java o altri linguaggi analoghi, è buona regola riportare il codename per tutto il codice di progetto. I namespace inizieranno magari proprio con il codename stesso. “Chimera.Data.Common” è un esempio dei namespace che otterrete, invece che un più “orripilante” “GestioneDellePagheAziendaAbc.Data.Common”.
Potrete far creare delle caselle di support dedicate come “chimera.helpdesk[chiocciola]softwarehouse.it” e archiviare la documentazione funzionale, le offerte economiche o altri documenti sotto lo stesso identificativo.
Tutto bello…ma ricordatevi una cosa: il vostro codename spesso non piacerà al commerciale che va a vedere il prodotto; quindi dovrete mediare la cosa (tipo far scegliere a lui il codename), oppure prevedere anche un nome commerciale che sia meno pratico ma più presentabile per un eventuale acquirente.
Il vostro progetto sarà forse venduto come “Budget Manager v3.0” ma avrà sempre il nickname “Chimera”, e come tale sarà identificato nel lavoro di tutti i giorni, con innumerevoli benefici per la vostra salute mentale…
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